Dalle Fuel Cells all’acqua su Marte, le nuove ricerche e tecnologie in ambito energetico fanno sperare in accumulatori più sostenibili. Scopri di più!
Ultimamente gli esperti di New Battery Service si sono imbattuti in alcune interessanti pubblicazioni relative al mondo delle nuove tecnologie legate agli accumulatori, provenienti da diverse start-up e aziende affermate operanti nel mondo della sostenibilità energetica.
Le nuove tecnologie e gli studi in campo energetico non si limitano solo alle soluzioni terrestri, ma si estendono all’ambito aerospaziale, con un focus particolare sulla ricerca di acqua su Marte, importante risorsa per il nostro futuro.
New Battery Service ti accompagna alla scoperta di alcune delle ricerche e tecnologie più interessanti, “verso l’infinito e oltre!”. Leggi la news!
Le nuove tecnologie a nostra disposizione
Le principali tecnologie e soluzioni più promettenti sono diverse, ma tra queste spiccano:
- Nuovi materiali fossili, da utilizzare insieme al litio.
- Zinco Manganese in sostituzione del litio. Questo materiale è ad oggi una delle migliori alternative per la sostituzione del litio e viene già prodotto da alcune aziende internazionali, per diversi utilizzi.
- Litio Biossido di Manganese e Oro. I test relativi a questo materiale, svolti negli Stati Uniti grazie ad importanti investimenti ed alla collaborazione dell’università della California, sono già stati ultimati dando risultati eccellenti.
Batterie allo stato solido. Anche in questo caso test e prototipi sono già ad un ottimo livello, e dimostrano una considerevole efficacia e longevità di questo genere di batterie. Toyota e Panasonic stanno già producendo e testando questo nuovo prodotto, con la promessa di introdurlo nel mercato già dal 2025.
La scissione dell’acqua tramite le Fuel Cells
Oltre a quelle elencate in precedenza, c’è un’altra tecnologia molto interessante attualmente in fase di sviluppo, sulla quale vale la pena di soffermarsi.
Si tratta degli accumulatori a celle idrogeno, meglio conosciuti con il nome di Fuel Cells. Queste celle funzionano a idrogeno per mezzo di autoproduzione e sono di fatto celle a combustibile.
La cella a combustibile è in realtà una tecnologia nota già da circa 100 anni. Si tratta di una proto cella a combustione, che in passato ha permesso agli scienziati di dimostrare la possibilità di generare energia dalla scissione dell’acqua.
Negli anni le Fuel Cells sono state oggetto di studi sempre più approfonditi, diventando una delle più promettenti soluzioni energetiche del futuro. Ed essendo l’idrogeno un componente fondamentale della molecola H2O, proprio l’acqua pare rappresentare un possibile punto di svolta.
La ricerca dell’idrogeno in ambito aerospaziale
A tal proposito, si sente parlare sempre di più del desiderio di scienziati e di alcuni personaggi in posizioni di potere di colonizzare Marte e altri pianeti, ed i loro sforzi in questo ambito sono strettamente legati proprio alla ricerca di acqua.
Se paragonate a simili aspirazioni, le diverse tecnologie elencate in precedenza possono sembrare poca cosa, e una domanda sorge spontanea: per quale motivo, nonostante le promettenti alternative e tecnologie in fase di sviluppo oggi sulla terra, vengono investite così tante risorse nell’idrogeno in ambito aerospaziale? Cerchiamo di capirlo insieme.
L’acqua su Marte come fonte inesauribile
Marte ed altri pianeti sono ricchi di terre rare, ma le navicelle a nostra disposizione non sono in grado di trasportare grandi carichi, perciò sia trasportare i materiali per la costruzione di miniere di estrazione dei minerali, sia il trasporto degli stessi verso la terra sarebbe troppo gravoso.
Nonostante l’acqua su Marte risulti difficile da individuare, intrappolata nelle rocce e nel sottosuolo, essa pare essere la risorsa che più interessa agli scienziati.
Estrarre acqua dalle rocce è possibile ma, come spiegano gli esperti, risulta estremamente complesso.
Gli scienziati però continuano a concentrare i loro sforzi su questa strada poiché l’estrazione dell’acqua dalle rocce provenienti da altri pianeti, per quanto gravosa, è una tecnologia che una volta perfezionata sarebbe in grado fornire risorse pressoché inesauribili.
Ecco perché ad oggi la ricerca di acqua anche su pianeti diversi dal nostro è un punto di focus fondamentale per le grandi potenze.
Il futuro del mercato energetico
Senza addentrarci in discorsi di geopolitica ed economia globale, possiamo comunque fare questa riflessione: per quanto promettente, una tecnologia in grado di rifornirci risorse in eterno provocherebbe un’inevitabile saturazione del mercato.
Se così fosse, nessuno più investirebbe nelle aziende odierne, che presto o tardi non avrebbero più nulla da produrre e verrebbero spodestate dalle nuove tecnologie.
D’altro canto, in un mondo vittima di una crisi climatica sempre più grave, è inevitabile che il mercato debba adattarsi e cambiare, in vista di un bene più grande.
La nostra speranza in questa situazione complessa è che le grandi potenze sappiano impiegare al meglio le nuove tecnologie, sia terrestri che in ambito aerospaziale, senza approfittare solo delle opportunità di guadagno, come già avviene per esempio con i carburanti, in un’ottica di collettività e di un futuro più prospero.